Muscat Motors
Malta, loc. Gzira
Joseph Colombo, 1945

La prima volta che andai a Malta, a fine Aprile del 2015, alloggiavo a poche decine di metri da lì. L’immagine di apertura risale alla mattinata del 1 Maggio: da quel giorno, ogni volta che torno sull’isola, il bisogno di “passare a salutare” è talmente forte che una volta, di sera, mentre armeggiavo lì davanti col treppiedi, una macchina in avvicinamento si è messa a sfanalare furiosamente e dal finestrino si è sporto un amico, titolare di una fortunata attività di ristorazione in zona, gridandomi: “Jacopo bastaaaaa!!! Vattene a casa!!!”
Un autosalone Muscat c’era già negli Anni Venti ma, durante il periodo bellico, la riconversione a officina per la riparazione di aeroplani l’ha reso bersaglio dei bombardamenti dell’Asse.
Ricostruito nell’immediato Dopoguerra secondo un progetto che ne fa l’unico esempio maltese di streamline moderne, oggi Muscat Motors sembra collocato in una zona defilata, ma un tempo non era così.
La strada su cui affaccia, Triq d’Argens, un lungo rettifilo tracciato a fine Settecento dalla famiglia Testaferrata, era un importante asse di collegamento fra Msida e Sliema, poi surclassato dalla nuova tangenziale. Di fronte all’autosalone inoltre sorgeva l’Imperial Stadium, principale impianto calcistico maltese fino al 1981, oggi ridotto a rudere.
L’assenza di cambiamenti sia di proprietà sia di destinazione d’uso ha fatto sì che questa architettura sia arrivata integra fino ai giorni nostri e possa continuare a rapportarsi con elegante disinvoltura sia con l’edilizia circostante, fatta di bassi edifici da cui aggettano i tipici gallarija, sia col Testaferrata Gate, portale commemorativo tardo-barocco posto sul confine della proprietà.


